India, Varanasi, funerale di un bimbo nel Gange, agosto 2008
La tragedia del terremoto in Abruzzo mi lascia senza parole. Vite distrutte, la perdita di tutto, la ditruzione di ciò che amavano e conoscevano. Ma a tutto si può reagire, con forza e coraggio. Ad una cosa, invece non capisco come potranno sopravvivere: alla perdita dei loro figli. La vista delle madri che piangono i loro figli, o che li cercano, con la speranza nel cuore, mi è insopportabile. A tutto si può sopravvivere, a qualunque dolore, ma non a questo. Il tempo non può rimarginarlo, la mente non può concepirlo, il cuore non può reggerlo. Non può esserci più nulla.
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